E' una partita importante: non si può perdere. Questa convinzione fa scendere in campo le giocatrici nervose, tirate.
Due gol subiti nei primi dieci minuti.
Tra il pubblico si mormora: ,"ormai è persa", "quelle sono più forti", "quelle sono più grosse".
La partita è tesa, si difende a uomo.Arranchiamo, subiamo, cerchiamo di difendere la porta. Il portiere suda freddo: quei due gol le pesano come macigni.
La testa alta, lo sguardo fiero, entra in campo "il bomber".
Alta e potente, la precede la fama di capocannoniere del campionato. Le sono addosso in due, in tre, non riesce a muoversi.
Il portiere nei rinvii serve le compagne smarcate, ma il nervosismo ha la meglio: due pali, varie palle fuori di poco. Il primo tempo termina nello sconforto generale.
Durante il secondo tempo, i minuti sembrano correre velocissimi.
Il bomber prende una gomitata negli occhi, sbatte le ciglia, vede male.
Le ragazze si danno il cambio, anche come portiere entra un'altra giocatrice. Anche lei è nervosa, le linee che delimitano l'area si confondono, nel dubbio respinge la palla con i piedi anzichè raccoglierla con le mani.
Una delle compagne viene spinta, cade e batte la testa.
Ma il bomber è furioso: la gomitata negli occhi, l'arroganza di chi è sicuro di avere la vittoria in tasca, lo scoramento delle compagne che contano su di lei.
le arriva un pallone: lo stoppa, si gira, lo difende, salta due avversarie: GOL!
Il pubblico salta in piedi, in visibilio. Ma l'arbitro stoppa quell'ondata di entusiasmo: si è aiutata con la mano, il gol non è valido.
Rabbia sugli spalti, rabbia in panchina, delusione in campo.
Ma il mister gongola: le ragazze stanno reagendo, ci stanno provando. Tirano, sbagliano, recuperano, riprovano. Potremmo anche perdere questa partita,ma ce la siamo giocata, pensa.
Il bomber reagisce al gol annullato con una rabbia fredda, tremenda. Arpiona un altro pallone, si gira di prepotenza, scatta, tira. ci ha messo tutta se stessa: la palla passa tra le gambe del portiere, ed è uno dei più bei gol che abbia mai siglato.
Le compagne festeggiano, ma lei rimane in piedi, guardando il pubblico con i suoi occhi di ghiaccio. Solo il lieve rossore del viso rivela la sua emozione, la sua fatica.
Non si vuole deconcentrare. La squadra ci crede, fino alla fine. Pochi minuti dopo, il secondo gol. Pareggio!
I portieri cominciano a sentire quella stretta allo stomaco, quella tensione che le coglie in vista dei rigori; si accomodano meglio tra i pali, cercando di mantenere la concentrazione ed il sangue freddo.
Subiamo un fallo, e ci viene assegnata una punizione; il bomber si prepara a batterla, fissando l'enorme portiere avversario con i suoi freddi occhi verdi.
Non le basta il pareggio: quella partita, lei, è venuta per vincerla.
Tira con forza, potenza, precisione. Si crea una mischia.
La palla è dentro, è rete, è goooooooool!!!!
Il mister incredulo saltella accanto alla panchina, il pubblico emette un boato di gioia. Tutti cominciano a guardare nervosamente gli orologi: quanto mancherà al termine? Pochi minuti.
Concentrate, bisogna rimanere concentrate. Non lasciare spazi. Mancano pochi minuti.
Il pubblico rumoreggia a tal punto che si distingua a fatica il fischi dell'arbitro. Si, è finita. Abbiamo vinto. Col cuore.
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1 commento:
Da chi col cuore vi segue solo da lontano GRANDI RAGAZZE!!!!!!!!
Siete state mitiche... mi sono persa una partitona ma sono fiera di essere dei vostri!!!!
Ciao da Scheggia_ta
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